DIARI DI VIAGGIO

DAL CAMMINO VERSO GERUSALEMME AL "PARCOUS ALPHA"

Taccuino francese

Dal cammino verso Gerusalemme al “Parcours Alpha”

Il 16 gennaio 1988, uscendo di sabato dal suo parrucchiere a Parigi, Henri si rese conto che gli mancava qualcosa. Marito felice, padre di quattro figli, capitano d’impresa, proprietario d’industrie grafiche. Non dice cosa gli successe quel sabato mattina. Ha ben compreso che “bisogna conservare il segreto del re”. Ammette che non si sentiva come il figliol prodigo, ma piuttosto come Zaccheo, un uomo arrivato, senza bisogni. Eppure quel mattino si trovò sull’albero a vedere Gesù che passava, si rese conto che non andava a Messa da oltre 25 anni, da quando si era allontanato, diciassettenne, dalla chiesa. Dopo qualche giorno si trovò a Messa la domenica, e poi ogni domenica. Non aveva detto nulla a Brigitte, sua moglie, ma una domenica, a Notre Dame se la trovò accanto, silenziosa e presente, che rispondeva alla Messa come se nulla fosse. E insieme cominciarono un nuovo cammino cristiano, come coppia, come famiglia.

Camminando camminando si ritrovarono a fine maggio 2006 alla porta del mio convento cappuccino di Serracapriola, che è un po’ la porta mistica della Puglia a Nord, a due chilometri dal confine col Molise. Henri e Brigitte bussarono e li vidi per la prima volta, pellegrini esausti, sudati e determinati. Potei parlare loro nel mio francese appena dirozzato dall’insegnamento in Africa, li accolsi, coi frati li ospitammo. Poterono riposare i piedi e le membra stanche accanto alla stanza di Padre Pio giovane. In quel convento il santo era stato tredici mesi, tra il 1907 e il 1908, quando aveva tra i vent’anni e i ventuno. Il giorno dopo continuarono il loro cammino. Erano partiti da Parigi, da una traversa di Rue de Rivoli, a due passi dal Louvre, andavano a Gerusalemme.
Il 2006 dovettero arrivare a Gerusalemme in aereo. La guerra degli hezbollah in Libano rese impossibile percorrere l’ultimo tratto. Presero un aereo verso Tel Aviv. Israele era vuoto di pellegrini a causa della guerra. I due poterono girare tra i diversi luoghi della Terra Santa in un clima di silenzio intenso. Arrivarono infine al santo sepolcro a Gerusalemme, meta principale dei pellegrini cristiani di ogni tempo.
Sentivano, tuttavia, l’incompletezza del cammino. Così il 2010 hanno ripreso la marcia da Tessalonica e sono arrivati, magri e felici, a Gerusalemme ancora, a riposare l’anima accanto al sepolcro vuoto.
Intanto Henri , con l’accordo totale della sua sposa, era stato ordinato diacono permanente dall’arcivescovo di Parigi, Cardinale Ving- trois, il quattro ottobre 2008, festa di san Francesco. Cogliendo il valore dell’imprenditore sessantenne che aveva dinanzi, il vescovo gli ha affidato l’amministrazione dei “patronages” di Parigi, che sono poi gli antichi “oratori”, irrigati dalla grande pedagogia di San Filippo Neri. Henri ha costituito una commissione esecutiva con tre grandi managers, ex amministratori di industrie come la IBM e la Saint Gobain. Il suo scopo è riportare i patronati ad essere centri di pedagogia cristiana, non semplicemente dei centri sportivi. San Paolo parla di tre elementi fusi nella persona umana: corpo, psiche, anima; così, dice Henri, occorre aiutare i fanciulli a crescere in maniera armonica, educando il loro corpo con lo sport, lasciando che imparino a gestire le loro emozioni e … a dialogare con Dio.

Ma Henri – Zaccheo, sempre sostenuto dalla inossidabile moglie, non si accontenta. Sente che deve aiutare altri Zaccheo e ancora tutti i figli prodighi, le samaritane e le Maddalene a incontrare Gesù. Sembra di sentire in lui lo spirito che faceva dire al diacono Francesco d’Assisi: “Poiché sono l’ultimo di tutti e il servo di tutti, sono tenuto a spezzare a tutti le fragranti parole del mio Signore”. Così Henri ha parlato con il suo parroco in Vandea e poi col vescovo di Luçon ed è riuscito ad avviare nella regione i “parcours Alpha” (percorso Alfa), un progetto di evangelizzazione nato nella Chiesa Anglicana e recepito anche nella Chiesa Cattolica in una sessantina di paesi nel mondo.

Nel mio viaggio francese partecipo con Henri e Brigitte ad un incontro del percorso Alfa. L’anno scorso a Nouarmoutier hanno partecipato 35 persone, quest’anno quindici. Mi unisco a loro in questo momento conviviale. Poi c’è la proiezione di un video, preceduta da qualche canto cristiano. Questa sera il programma prevede un insegnamento sulla preghiera. Subito dopo si parla nei vari tavoli. Si recita il Padre Nostro, che per qualcuno è come tornare a respirare aria fresca dopo lunga prigionia. Ci si saluta. Alla prossima.

Recentemente il Santo Padre Benedetto XVI ha creato il Pontificio Consiglio per la Rievangelizzazione dei paesi di antica tradizione cristiana che vivono una situazione di secolarizzazione: in pratica tutto l’Occidente. Henri e Brigitte hanno già cominciato. Senza rumore il Vangelo cammina. E scalda il cuore di chi lo accoglie, più che un bicchiere di Bas Armagnac accanto al camino degli amici.

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(Fonte: Antonio Belpiede, TACCUINO FRANCESE)