PADRE PIO NEL MONDO

I GRUPPI DI PADRE PIO NEL MONDO

DA SAN GIOVANNI AGLI ESTREMI CONFINI

PADRE PIO E LA CASETTA IN CANADA

 

SPIRITUALITA', CANTO E CARITA' A TORONTO

di frate Antonio Belpiede OFM Cap

 

 

Mentre cresceva, secondo tradizione, il flusso dei pellegrini che si recano a San Giovanni Rotondo e Pietrelcina nei giorni di settembre che tendono alla sua festa, Padre Pio era celebrato da tanti suoi figli spirituali e amici molto lontano dall'Italia.

Per il secondo anno la capitale dell'Ontario, la più grande città del Canada, Toronto, ha celebrato il santo del Gargano con una serie di manifestazioni.

La bellissima e influente comunità italiana, costituito un comitato presieduto da Sam Ciccolini, ha operato in maniera febbrile per celebrare il suo santo. La Chiesa particolare di Toronto - presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Arcivescovo Thomas C. Collins - ha accolto a braccia aperte la delegazione ufficiale di Casa Sollievo, il segretario Generale dei Gruppi, fra Carlo Laborde, il sottoscritto, Delegato speciale per i Gruppi extra - europei, il Direttore Generale Dott. Crupi e i dottori Vescovi e De Cosmo, Siena e Francesco Giuliani.

L'evento ha avuto tre momenti: il Gala Dinner (cena di gala), il concerto di beneficenza, l'eucaristia domenicale con l'intervento dei Gruppi di Padre Pio del Canada.

 

Nel Gala Dinner, il 12 settembre, oltre ad ascoltare gli interventi degli organizzatori e degli sponsor, è stato proiettato un bel filmato prodotto da Casa Sollievo con l'intervento del nostro Arcivescovo - Direttore generale dei Gruppi, Michele Castoro. Il volto franco del nostro pastore ha catalizzato l'attenzione degli ottocento convitati mentre parlava di Padre Pio e dell'estendersi mondiale della sua figura.

Fra Carlo ed io abbiamo indirizzato all'assemblea un messaggio sulla figura di Padre Pio e sul senso profetico della sua presenza in Canada. Il suo carisma, attualizzazione straordinaria di quello del del fondatore San Francesco nel ventesimo secolo e nel nostro tempo, richiama sotto ogni cielo gli uomini alla duplice fedeltà a Dio, datore di vita, e agli uomini, che la vita di Dio ricevono spesso sotto la forma della carità, in particolare del ... sollievo alle loro sofferenze.

La serata è stata ricca d'arte, con gli anticipi del concerto del 14, eseguiti dal vivo dai cantanti presenti: Michael Bolton, Albano, Silvia Mezzanotte dei Matia Bazar, gli Stadio, le Trend e diversi altri, condotti sul palco da Massimo Giletti.

 

Il Concerto del 14 settembre, al Powerade Centre di Brampton, ha visto la partecipazione di migliaia di fedeli e simpatizzanti dall'Ontario e da altre parti del Canada. Cinque bus sono arrivati da Montreal - Québec, altri da Buffalo e dallo Stato di New York. La bella musica è stata inframmezzata da interviste, a Crupi e Vescovi, a noi frati.  Il messaggio è stato nei giorni successivi veicolato dalla Rai sia in Italia che a livello internazionale.

Il concerto non sarebbe stato possibile senza l'aiuto degli sponsor amici: Greenpark homes, col suo presidente Carlo Baldassarra, Sam Primucci di Pizza Nova, Sam Ciccolini di Master Insurance, Vito Lisena di Tapstone Restoration. Menzione a parte merita il nostro amico Mario Romano, di Castlepoints Investments, da anni visitatore del convento di Padre Pio giovane in Serracapriola. Di sangue molisano (la famiglia viene da Castelpizzuto - Isernia, anche se lui è nato a Buenos Aires) e di cultura internazionale, grande pianista e compositore jazz, Mario è stato toccato dal carisma affettuoso di Padre Pio ed ha donato all'ospedale ... un milione di dollari.

 

Domenica 15 presso la chiesa di Saint Padre Pio, che custodisce un "tesoretto" di reliquie donate dalla nostra Provincia cappuccina, il vescovo ausiliare di Toronto William McGrattan ha presieduto l'eucaristia per il Congresso nazionale dei Gruppi di Padre Pio con numerosi concelebranti.

Il dottor Crupi e fra Carlo hanno rivolto un caloroso indirizzo di saluto al vescovo e all'assemblea, manifestando la letizia di questo cammino canadese di Padre Pio che si estende e rinforza di anno in anno. Il vescovo nella sua omelia in inglese ha esortato a proseguire su questa strada. Ho avuto l'onore e il piacere di tenere una seconda omelia in italiano.

 

L'evento si è concluso nella gioia generale e con omaggi a tutti portati dal nostro personale da San Giovanni Rotondo. Chiuse le porte della chiesa, partita la delegazione per New York e poi, finalmente, il Gargano, restato il sottoscritto a Toronto per "prendere ancora il polso" della realtà locale dei Gruppi, emergono alcune considerazioni.

 

Partito da un paesino del Sannio e adottato dalla Puglia garganica, Padre Pio diviene sempre più un fenomeno mondiale. Il mistero della croce non è "italiano" o "meridionale", come ... Gesù non è un fenomeno "ebreo". Si vedono i primi segnali di dilatazione di Padre Pio alla cultura anglo - sassone.

Questo sviluppo dello Spirito Santo, che la Chiesa particolare di Toronto, attraverso il Cardinal Collins e i suoi collaboratori, guarda con simpatia, esige l'abbandono di vecchi schemi desueti e il varo di nuove strategie pastorali.

Ancora abbiamo veduto fenomeni di individualismo "devoto", che son giunti a celebrare eventi pii nel nome di Padre Pio ... in contemporanea con il Congresso nazionale, dove la Chiesa si manifestava splendida nella confluenza del Vescovo locale e degli organi istituzionali che rappresentano la Santa Sede di Roma, assieme al popolo di Padre Pio dell'intero Canada.

Il futuro ci prospetta un Padre Pio sempre meno "privato", in certe devozioni intimiste, e sempre più "globale". L'amore per il Dio crocifisso e per i suoi figli e figlie, crocifissi dal dolore, partito da Pietrelcina e da San Giovanni Rotondo, si muove con la velocità del Vangelo verso gli estremi confini della terra. Da Toronto ... chissà ... a Vancouver, al Pacifico ... alla Cina.

Il tempo dei bigottismi privati va finendo. Padre Pio è di tutti. Va portato a tutti, in ogni cultura e lingua. "Toronto", del resto, in lingua nativa americana, significa "meeting - point" - punto d'incontro. Una città "pentecostale", dove il nome di Gesù risuona nell'eucaristia domenicale in quasi cento lingue differenti. E come in ogni cenacolo, da Gerusalemme in poi, si arriva per pregare, si parte per annunciare, in ogni lingua.

 

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