RACCONTO LA STORIA

EDITORIALE L'AMICO 3/2019

ESTATE IN FAMIGLIA

Nell’immaginario di un pugliese autentico, che inizia ad avere più memoria alle spalle che futuro davanti, la parola Estate evoca salsedine e luce bianca allo zenit del solleone, sabbia bollente, le fontane di ghisa dell’acquedotto pugliese sistematicamente asciutte alle 13.00 a Margherita di Savoia, per estorcere al turista l’ordine di una bevanda al bar, il primo ingenuo bagno a Mattinata, senza scarpe di gomma, per soffrire dell’impatto delle tenere piante con i sassi del fondale. Estate vuol dire gli 860 chilometri di coste della nostra terra troppo bella, scendendo verso i litorali baresi di Monopoli e poi Ostuni e il Salento magico e selvaggio: San Foca, Alimini, Otranto … fino alla costa ionica dopo l’incanto dell’unione dei due mari a Leuca.

Estate vuol dire respirare natura, respirare vita, staccarsi dalle poltrone di lavoro o di studio per tuffarsi nel movimento a ritmo di bossa nova. E se la natura è il mare, la montagna, i boschi e le colline, la vita risiede in primo luogo nel volto e nell’abbraccio di chi ce l’ha donata: i genitori. La vita si respira in ogni famiglia sana, tra fratelli e sorelle, nipoti e amici.

Al modello di estate consumista, alla frenesia imitativa di fare il viaggio lontano o esotico, il buon senso consiglia di sostituire un’estate a ritmo più lento. Così suggerisce Mattea Belpiede nel fondo: al Bianconiglio, che scatta nevrotico con la sveglia perennemente in mano dall’opera di Carrol, è sostituita la ricerca del tempo di sapore proustiano.

Ricercare il tempo significa dargli valore, riempirlo di pause, come si fa con le grandi sinfonie. L’uomo si trova qui e ora. Al tempo va coniugato lo spazio. Se mi perdo in innumerevoli chat telefoniche e trascuro la gente che ho accanto a me, nevrotizzo il mio tempo e alieno il mio spazio.

Il nostro è un popolo geniale. Per questo resistiamo … nonostante i governi. Il Dirigente scolastico di Settimo Milanese, Andrea Bortolotti ha dato ai suoi alunni di scuola secondaria degli straordinari compiti per le vacanze. Offenderei il suo genio pedagogico se li riassumessi. Eccoli:

  1. Riposatevi e divertitevi
  2. Coltivate le amicizie. Eventualmente anche nuove
  3. Se potete viaggiare, fatelo
  4. Poiché comunque potete ascoltare, guardare e leggere, fatelo: in particolare ascoltate musica, guardate film, leggete libri e fumetti e parlatene con i vostri amici
  5. Tenete un diario, scrivete agli amici, preferibilmente lettere o e – mail
  6. Pulite un tratto di spiaggia, di prato o di bosco. Nei casi disperati cominciate pure da camera vostra
  7. Dimenticate spesso il cellulare da qualche parte. Nei casi disperati, dimenticatelo una sola volta. Nel secchiello del ghiaccio, con molto ghiaccio.

Il dottor Bortolotti conclude: Detti compiti non saranno valutati, saranno loro a valutare voi.

 

All’invasione delle alienanti relazioni elettroniche più volte questi compiti estivi contrappongono amicizia vera, contatti, comunicazione scritta in un testo degno, non un breve sms, un diario per focalizzare la propria sete di essere e relazionarsi, per far uscire fuori l’artista che è in me.

Così l’estate può divenire un tempo di grazia, in cui ritrovarsi e ritrovare. Lo sposo e la sposa, i fratelli e le sorelle, i genitori e i figli possono lucidare di sorrisi e gioia l’oro zecchino dell’amore familiare, senza le scorie del ritmo del lavoro quotidiano, che ne opacizzano la brillantezza. Attorno ad essi un mondo da scoprire di amici che hanno lo stesso desiderio di vita, di famiglie che donano e ricevono pace e amore. Un mondo che magari si può scoprire … pulendo una spiaggia tra un bagno e l’altro, senza telefonino.

Buona Estate a tutti.

 

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(Fonte: L'AMICO DEL TERZIARIO)