RACCONTO LA STORIA

EDITORIALE L'AMICO 1/2015

EUROPA, RADICI CRISTIANE, LIBERTA'

 

Questo numero viene fuori dopo i morti di Charlie hebdo, il settimanale satirico francese vittima di un attentato terrorista omicida.

Questo numero viene fuori dopo la pubblicazione di un'uscita ulteriore della rivista parigina e della distruzione di decine di chiese crisitane in Nigeria come presumibile rappresaglia.

Questo numero viene fuori mentre per la prima volta l'Italia si dice pronta a recarsi con truppe nella vicina Libia per contrastare la penetrazione dei terroristi Isis, in un contesto di destabilizzazione del paese dopo la morte di Muhammar Gheddafi, mentre la Francia sta spostando la sua maggiore portaerei, la Charles De Gaulle, nel Golfo Persico.

Abbiamo chiesto al professor Nicola Neri di introdurre il tema. Lo ha presentato con un titolo accattivante: Il segreto dell'Europa. C'è solo da gustarlo, lentamente, gravido com'è d'erudizione e della visione sapida dello storico di rango.

L'insigne studioso ebreo Joseph Weiler scrive che negare le radici cristiane dell'Europa sarebbe come negare i milioni di croci che dominano i cimiteri del continente. E' il tema crociano del "non possiamo non dirci cristiani". L'Europa non ha confini stabili a Est, come ci ricorda Neri, ma a volte si arrocca dietro barricate ideologiche. E' una barriera pensare che la libertà di stampa debba necessariamente ignorare la sensibilità dei credenti, che siano cristiani, musulmani, buddisti o altro. Il dogmatismo è deleterio anche quando si irrigidisce sulla "fede illuminista". Libertà vuol dire rispetto di ogni cittadino, anche di chi crede, non solo di chi tiene Voltaire sul comodino. La differenza è che se Charlie disegna in osceni atteggiamenti "sodomiti" ... il nostro Dio Uno e Trino (e se ne parlo è perché ho visto come molti la schifosa vignetta) noi cristiani siamo presi da una smorfia di disgusto, al massimo da una civile protesta .... i fondamentalisti di Maometto uccidono.

Le radici cristiane dell'Europa non possono essere ignorate in nome dei polloni illuministi che ad esse sono debitori di linfa. Tolleranza e libertà sono presenti nei Vangeli, nella persona mite e adorabile di Gesù, anche se l'Ancien Régime ecclesiale, con la sua lontananza dalla fonte prima delle Scritture le aveva eclissate. L'Europa ha bisogno di ritrovare se stessa per porsi come interlocutore con identità ben definita di fronte a chi le viene incontro con sicura coscienza di se stesso. Cultura, stato, religione e diritto sono fusi e integrati al massimo nell'identità islamica, con tutte le sue sfumature. L'identità degli europei non si trova nelle cure finanziarie della Cancelliera o nel potere asettico degli euro - burocrati, vera leucemia del sangue europeo. L'Europa ha respirato la sua identità sulle macerie della seconda Guerra mondiale, nelle voci sinfoniche di uomini come De Gasperi, Adenauer, Schumann, Spaack, Spinelli. Questi uomini erano di cultura cristiana e, se cristiani non si ritenevano né si professavano, avevano appreso la dura lezione della guerra e della dittatura nazi - fascista. Si rispettavano. I grandi testi di libertà nati in quel periodo, come la splendida Costituzione della Repubblica italiana ("la più bella del mondo", dice fieramente Benigni!) sono gravidi di questi sentimenti di libertà, impegnati nell'esortare i cittadini a nutrire la democrazia con ideali profondi. Oggi l'aria condizionata di Bruxelles e Strasburgo, i teoremi finanziari di donna Angela rischiano di soffocare i cittadini in una democrazia apparente, simulacro delle oligarchie al potere.

Speriamo che non ci sia bisogno di nuovo sangue di martiri per svegliare le coscienze addormentate; che non occorrano nuove invasioni per distogliere i cittadini del vecchio continente dal sonno di plastica di una vita in cui consumo e spread fanno da coordinate di una comunità continentale che sta perdendo l'anima.

 

© Antonio Belpiede - all rights reserved


(Fonte: L'AMICO DEL TERZIARIO)

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