RACCONTO LA STORIA

EDITORIALE L'AMICO 3/2016

SALVATE I NOSTRI BAMBINI

Il titolo del numero è dato da una scritta, all'ingresso di qualche città o paese, che accompagna, con passione maggiore della semantica da Scuola Guida, il solito segnale stradale che indica attraversamento di scolari: "Salvate i nostri bambini". Non sapevamo, scegliendo questo titolo un po' a effetto, che questo numero avrebbe seguito di poco la nuova lettera apostolica di Papa Francesco, che s'intitola Come una madre amorevole. La simultaneità è simpatica.

Il Papa, motu proprio, vale a dire con una iniziativa personale sgorgata dal suo cuore, mette in guardia vescovi e superiori religiosi dalla tentazione della negligenza. Anche se configura un dovere di vigilanza generale, Francesco cita specificamente l'attenzione ai bambini, ai minori, e il dovere di intervento pastorale deciso per reprimere ogni attentato all'innocenza e alla dignità dei nostri figli.

Quanto Francesco dice ai pastori della Chiesa vale come paragdigma per tutti gli adulti. I bambini vanno tutelati, custoditi, amati, protetti. I pericoli sono plurimi, dall'auto all'uscita della scuola, che ha ispirato il titolo, alle inquietanti figure dei pedofili, ai "cattivi maestri" delle teorie sul gender. I pericoli si ammantano di legittimità democratica, come il partito dei pedofili, in Olanda: legale, disciolto, ricostituito per una discutibile sentenza, appare e scompare ma esiste, e continua a scioccare gli uomini e le donne sani. Ma come si può consentire di fare propaganda al diritto dei dodicenni ad avere relazioni sessuali con gli adulti e a girare film porno?  I pericoli  strisciano nei testi scolastici che qualche lobby sordida cerca di diffondere e parlano del gender, del diritto dei ragazzi di scegliere il loro sesso in età prepuberale. Gli orchi hanno maschere diverse.

Anche la diseducazione alimentare è un pericolo, che una parte delle mamme e dei genitori ignorano distrattamente. I bambini del paese col miglior cibo del mondo sono i più obesi d'Europa: sì, gli italiani. Perché la merenda della nonna è stata sostituita dalla più facile merendina confezionata, satura di grassi, la minestra della mamma dal panino Mc Donald. Quanti bambini, con cibo artificiale in mano, restano parcheggiati a bere messaggi pericolosi che vengono dall'onnipotente TV e dagli altri schermi che li circondano?

Mario Cusenza e Pina Spicciato in questo numero parlano di nonni. Bambini e nonni: sembrano due realtà antitetiche, invece vanno mano nella mano. La vita ha le sue regole. La fisica e l'astronomia, come le relazioni umane, hanno regole dolci e stabili, da sempre. I fiumi scendono da monte a valle, il sole sorge ad est e tramonta a ovest, così ci vogliono nove mesi perché un bimbo nasca e un lungo tempo, che le regole umane stabiliscono con antica saggezza, perché divenga adulto e autonomo. La conoscenza - sete insopprimibile dell'essere intelligente - passa dal seno materno al volto del padre... alla voce affettuosa e rassicurante del nonno e della nonna, che raccontano storie del passato, come brani sempre verdi di Frank Sinatra. Quanto amore è passato per una passaggiata mano nella mano ai giardini coi nonni.

"Salvate i nostri bambini", cioè salvate l'umanità, salvate la famiglia. L'armonia della vita umana passa attraverso sincronie antiche. Siamo invitati ad adattarle ai tempi... ma non possiamo distruggerle in nome di ideologie partorite da menti solitarie e malate.

La retorica sui "diritti" di certe minoranze diventa talvolta attacco ai pilastri della vita: pedofilia per distruggere i bambini, eutanasia per togliere di mezzo i nonni, gender contro bambini e genitori, contro la bellezza stessa della vita.

Non c'è progresso in questo, solo tristezza e depressione. In tutte le lingue del mondo esistono parole semplici, quasi sempre bisillabiche, papà... mamma... nonno... nonna. La parola "genitore uno e genitore due" non esiste. L'hanno creata ultimamente in laboratorio gelido uomini e donne come quelli che hanno clonato anni fa la pecora Dolly, morta tra dolori atroci dopo poco tempo. Il volto di tuo padre e di tua madre, la memoria dei tuoi nonni, il corpo elastico di tuo figlio piccolo, da prendere tra le braccia e far volare tra nuvole rosa di sorrisi reciproci sono la cosa più importante per cui lottare e tornare a fare una politica seria. Salvate i nostri bamini! Salviamoci tutti.

Buona estate, carissimi

© Antonio Belpiede - all rights reserved

 


(Fonte: L'AMICO DEL TERZIARIO)

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