RACCONTO LA STORIA

FRATE VENTO L'AMICO 1/2019

 

TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA

Ascoltavo “Tu scendi dalle stelle” e avrei dovuto celebrare poco dopo nella mia amata Parrocchia dei Frati Cappuccini in Cerignola. Era il 23 dicembre, antivigilia e quarta domenica d’Avvento. Il sole illuminava dolcemente la Statale 16 all’uscita di Foggia sud. Canticchiavo i canti di Natale quando sento un colpo duro sotto la gomma destra anteriore. Immediatamente comincia a squittire il segnale d’allarme della centralina elettronica, compare sul cruscotto l’icona dello pneumatico e il dato della pressione cala velocemente verso lo zero. Accosto prima di camminare sul cerchione. Per fortuna c’è un piazzale davanti a un rivenditore di laterizi. Scendo e guardo. La gomma è morta, spaccata dalla buca del tipo “piccola e cattiva”. Tutti gli automobilisti italiani sanno che sono quelle buche invisibili da lontano, che vedi all’ultimo istante perché di ridotto diametro, ma profonde. Se la gomma ci piomba si spacca con facilità, così la mia invernale, nuova, montata vergine il 15 novembre. Amen! Per fortuna c’è il sole.

Mentre attendo il soccorso, respiro l’aria pulita della campagna foggiana. Oggi le mie legittime imprecazioni sono indirizzate all’amministrazione dauna, ma non dimentico il mio sindaco di Roma. Tutto sommato l’incuria del capoluogo di Capitanata lo fa somigliare molto alla Capitale sciatta dei nostri giorni. A metà dicembre s’era sparsa la voce nell’Urbe che il sindaco Raggi attendeva un emendamento alla Legge di Bilancio che avrebbe erogato nel 2019 al Genio Militare 5 milioni di Euro per comprare macchine asfaltatrici, e al Comune di Roma ben 60 milioni per il bitume necessario a colmare le strade dissestate e le voragini capitoline. Un fremito di giustizia e dignità ha percorso forse le vene della Commissione Bilancio del Senato, che ha dichiarato inammissibile il ricorso all’Esercito. Questo s’è fatto sentire giustamente. Marco Comellini, segretario generale del Sindacato militari ha dichiarato sarcasticamente: “Vadano i parlamentari a coprire le buche stradali della capitale, visto che la giudicano un’opera talmente nobile da scomodare i soldati dell’Esercito”.

Ogni uomo onesto comprende che l’Esercito interviene, oltre che per il suo compito fondamentale, la Difesa nazionale, in caso di gravi calamità naturali o situazioni di emergenza straordinaria. Il Comune di Roma possiede – è il caso di dire – “reggimenti” di operai, stradini, giardinieri, vigili urbani, dipendenti vari non sempre animati dallo spirito civico e dal dovere professionale di servire la bellissima e gloriosa Urbe. È osceno pensare all’esercito per servizi ordinari che spettano a dipendenti o imprese comunali. Occorre invece far lavorare chi è regolarmente stipendiato per questo. Roma è male amministrata. Raggi segue la tradizione di chi l’ha preceduta … e forse la implementa. Alessandro D’Amato ha scritto su Il Messaggero del 18 dicembre che nel 2017 il Comune di Roma si è ritrovato in cassa “più di mezzo miliardo di Euro che non ha speso”. Perché, con le strade dissestate, il Campidoglio non spende fondi che già possiede? Buona domanda per la signora Raggi. A cui non si può rispondere, come il sindaco è abituato: “La colpa è dei miei predecessori”.

Gli scioperi dei trasporti a Roma sono frequenti e quasi sempre di venerdì. Si narra per le strade che il motivo sia fruire di un lungo week - end in montagna o al mare, altro che rivendicazioni dei lavoratori e sacro diritto di sciopero: intasare al massimo le strade della Capitale nell’esodo del fine settimana e andarsene al sole.

Dietro i soldi non spesi non è difficile annusare l’esercito degli assenteisti: dall’operaio che dovrebbe stendere il bitume al patriziato degli assessori e dei dirigenti del Campidoglio.

Roma non è più Caput mundi, resta tuttavia capitale d’Italia; quanto alle buche, capitale dell’Italia peggiore, quella intendo che non funziona, quella in cui i cittadini rompono pneumatici in serie su strade da cratere lunare, quella in cui crolla il Ponte Morandi. Ogni anno a Roma muoiono tra i quaranta e i cinquanta pedoni investiti sulle strisce pedonali, i motociclisti devono guardarsi dalle radici dei pini della Cristoforo Colombo, spesso mortali per loro, dannose per tutti.

Il mio caro amico avvocato di Cerignola ha richiesto l’indennizzo per la mia gomma al Comune di Foggia. Non è facile, ma si può ottenere. A Roma? È peggio. Qui più che altrove i diritti dipendono … dalle conoscenze.

Perché un cittadino onesto dovrebbe pagare le imposte? Queste sono dovute - secondo la teoria del Diritto finanziario - per i servizi che la Pubblica Amministrazione eroga ai cittadini -. Dove sono i servizi a Roma? Dove in altre città che … imitano la Capitale nella vergogna?

Vi ricordate il film “profetico” di Alberto Sordi “Il Vigile”? Beh, va detto che ne abbiamo visti più numerosi del solito in giro in questo inizio del 2019. Con le auto lampeggianti dinanzi alle voragini aperte su diverse strade dalle piogge di gennaio. L’Amministrazione Raggi fa fatica a riparare le strade, ma almeno avvisa i cittadini con i Vigili Urbani: “No, de qua nu se passa. C’è ‘na voragine …”. Chissà se i Vigili giallorossi riceveranno lo straordinario per questo nuovo impegno. E via con nuovi ingorghi nella tormentata Urbe.

 

© Antonio Belpiede - all rights reserved

 

 


(Fonte: L'AMICO DEL TERZIARIO)

Torna Indietro Stampa